mercoledì 5 agosto 2009

Buona notte e buona fortuna

Uno spettro s'aggira tra i consumatori e cittadini dei paesi sviluppati del cosidetto primo mondo, il fantasma della fine dell'opulenza a scapito altrui, della crescita infinita con risorse limitate e del consumo irresponsabile ai danni dell'ambiente.
Malgrado ciascuno auspichi una ripresa del ciclo economico di espansione dei consumi, questo non basta ad esorcizare il timore che si sia oltrepassato il limite oltre cui il maggior consumo, spacciato per benessere, genera frustrazione e insoddisfazione crescenti. Sempre più gente comincia a chiedersi se il prezzo da pagare per tale benessere non sia divenuto troppo alto.
Un crescente numero di persone va convincendosi che l'umanità stia correndo verso il baratro sempre più velocemente, e da qualunque punto di vista si guardi, motivi di preoccupazione non mancano certo, a partire da uno stato di guerra globale che accende sempre più focolai in giro per il mondo, che vede l'Italia impegnata come non mai militarmente dalla fine della seconda guerra mondiale, in 35 missioni di "pace", destinando agli armamenti 41 miliardi di dollari l'anno (ottavi nella graduatoria mondiale - fonte: Rapporto Sipri 2009).

Passando poi allo stato di salute del pianeta, è ormai certo che l'effetto serra ha portato allo scioglimento del polo nord e di molti ghiacciai. E' doloroso constatare che in Italia è stato fatto scempio di un patrimonio incommensurabile di bellezza, per sostituirlo con cemento, asfalto e mattoni. Abbiamo inquinato l'acqua dei fiumi e del mare, intasato le nostre città di automobili e appestato il terreno con industrie e discariche. Appena una generazione fa ci fù consegnato un luogo quasi incontaminato, cosa lasceremo alla generazione successiva? Solo negli ultimi 15 anni 3 milioni di ettari sono stati sottratti alla natura per metterci sopra cemento e asfalto, quanto Emilia e Umbria messe insieme, praticamente 250 campi di calcio al giorno.




Infine la gente. Molti cittadini si sentono sempre più alieni in quest'Italia che s'azzuffa da 15 anni per Berlusconi, mentre lui diventa sempre più ricco e potente. Si lasciano incancrenire i problemi e ciascuno pensa solo al proprio tornaconto, a qualunque livello si trovi ad operare. Certo, ci sono anche le persone rette ed oneste, ma sono sempre meno, perchè alla fine ciò che conta in questa realtà sono i soldi che si hanno. E allora sotto a farne più possibile, con ogni sistema, per poi spenderli nei beni più voluttuari, status symbol da esibire agli altri.
L'Italia è diventata (o è stata fatta diventare) un paese intollerante e xenofobo, pur essendo stato patria d'emigranti in tutto il mondo, lesta a sfruttare la mano d'opera a basso costo messa a disposizione dall'immigrazione. Tutti lamentano un impoverimento e molti indicatori confermano la perdita di potere d'acquisto, tuttavia la ricchezza esibita è davvero esorbitante, basta farsi un giro in qualcuno delle centinaia di porticcioli turistici sparsi per il Belpaese (ma è ancora così bello?). Mafia, camorra e 'ndrangheta continuano a fare soldi a palate e pare che li investano sempre più spesso in attività lecite al nord ed in europa.
Diverse conquiste civili sono rimesse in discussione ed in generale gli ambiti di libertà vanno sempre più riducendosi, mentre al contrario aumentano i sistemi di controllo. Già disponendo di un apparato di polizia considerevole (PS, Carabinieri, GdF, Polizia Locale), che non riesce ad estirpare le mafie, plaudiamo all'impiego di soldati e ronde nelle strade, neanche fossimo nel sudamerica degli anni 70! Sembra che gli italiani siano ossessionati dalla sicurezza, tuttavia il numero di omicidi che avvengono è estremamente basso, paragonato con molte altre nazioni. Tolleriamo invece di buon grado che un'intero paese di 7-8000 persone scompaia ogni anno a causa degli incidenti stradali, in cui altri 50.000 subiscono invalidità permanenti, questi sì veri fattori di rischio della propria sicurezza. Tolleriamo i 1000 morti e 10.000 invalidi l'anno per incidenti sul lavoro causati dal mancato rispetto delle regole ed anzi riduciamo controlli e sanzioni.
Regole che ormai nessuno sembra voler più rispettare, in una corruzione diffusa e impunità sfacciata. Decadenza da basso impero, dove il cattivo esempio arriva prepotentemente dall'alto e pare premiare chi quelle regole non le ha mai rispettate o le ha aggirate (vedi alle voci condoni, prescrizioni e depenalizzazioni).
Potrei continuare così per molte altre pagine, ma siccome a parlarne mi piglia male, ci do un taglio, che per oggi mi sembra sufficente. Buona notte e buona fortuna.

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