mercoledì 26 agosto 2009

Spiagge d'agosto


Una cosa che non ho mai sopportato è la riduzione dello spazio vitale, fino quasi a scomparire, nelle spiagge affollate d'estate. Il mio spazio vitale ideale è un cerchio di una dozzina di metri di diametro, sarebbe a dire che se altre persone si sistemano nel mio spazio vitale, sono costretto a sopportare le loro chiacchiere (il più delle volte banali quando non venali), musica, telefonate al cellulare, o peggio ancora partite a frisbee o pallone sulla sabbia. Già lo spettacolo che si presenta sulle spiagge di questi tempi non è proprio un bel vedere, con pance strabordanti ostentate in costumi striminziti, insieme ai tatuaggi che affrescano l'intero corpo.

Grazie all'invecchiamento della popolazione, le spiagge sono divenute ormai appannaggio degli ultra quarantenni, i giovani sono sempre meno e quei pochi magari sfacchinano anche d'estate per quattro soldi in lavori precari, mentre gli anziani pensionati possono godersi al meglio la stagione (almeno fino a quando la salute glielo consente). In compenso si possono incontrare molti che, pur non essendo più giovani, tali ancora si credono e sfoggiano corpi palestrati e abbronzati, costumi ultimo grido e auto di moda, smaniosi di essere ammirati, ma a ben guardare i loro corpi tradiscono la vera età (e il loro atteggiamento tradisce la vera dimensione cerebrale).

Sembriamo tutti un po' leoni marini raggruppati su una spiaggia per l'accoppiamento, i più anziani e grassi già accasati e pochi giovani timidi che si guardano intorno alla ricerca delle femmine senza compagno, anch'esse in attesa del tricheco di turno.

Per favore, comportiamoci un po' più da umani, rispettiamo lo spazio vitale, manteniamo un contegno più dignitoso e soprattutto non ostentiamo i nostri difetti.


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