venerdì 9 ottobre 2009

Il mio condominio


Io vivo in un gigantesco condominio, così grande che si estende a perdita d’occhio. Asfalto, cemento e mattoni ricoprono quelli che una volta erano campi e boschi. Il condominio continua a crescere e ai suoi confini ogni giorno sorgono nuovi edifici con il cartello vendesi. Ogni tanto si ristrutturano vecchi palazzi ed al loro posto ne sorgono di nuovi e più grandi. Ultimamente si costruiscono moderni centri commerciali su campetti di calcio trasandati e parchi giochi trascurati, aree verdi dismesse spesso ritrovo di tossici. Al loro posto sorgono ampi parcheggi illuminati e comodi supermercati condizionati, molto più utili alla gente che va sempre di fretta e fa la spesa una volta alla settimana. Dove le signore ben curate travasano nei SUV capienti il contenuto del carrello stracolmo con gli stessi gesti di milioni di altre donne del mondo opulento.

Il mio condominio è particolarmente litigioso. Ogni condominio ha la sua brava dose di liti e contenziosi tra condomini, ma questo, credetemi, è decisamente al di sopra della media. Ovviamente il massimo dei contrasti si ha in concomitanza dell’elezione dell’amministratore. Questo dovrebbe cercare di limitare le spese condominiali e migliorare la vita del condominio, curando i servizi e la manutenzione, nonché la sicurezza. Eppure accade che ogni amministratore venga tacciato dalla fazione avversaria di corruzione, interesse privato, scarse capacità e via dicendo. Negli ultimi anni la litigiosità è andata aumentando anche grazie alla comparsa di un nuovo amministratore brianzolo, già titolare della ditta che ha in appalto parte degli impianti d’antenna. All’inizio sembrava una persona affabile, capace ed onesta, soprattutto dopo lo scandalo che aveva coinvolto i vecchi amministratori, scoperti a prendere bustarelle su ogni spesa, avevano portato il condominio ad un grosso indebitamento con le banche. Per fortuna erano intervenuti i carabinieri a porre fine a quello scandalo.
Sono convinto che il fatto di poter entrare in tutte le case per la manutenzione delle centraline TV, abbia favorito questo Bernardoni, che ha potuto convincere facilmente tutte quelle vecchiette sole a dargli la delega per l’assemblea (si mormora che ci abbia provato pesantemente con qualche giovane donna trovata sola in casa, e qualche bonazza dev’esserci anche stata, viste le nomine dei sindaci). Agli uomini invece ha promesso di chiudere un occhio sui piccoli abusi condominiali che in fondo tutti abbiamo fatto. Infine ha saputo girare a proprio favore la critica di mancanza d’esperienza nell’amministrazione di condomini, asserendo che ciò ne attestava l’estraneità da pratiche di corruzione, mentre poteva vantare una proficua esperienza nella gestione della sua ditta. Non tutti ricordarono allora che l’appalto alla sua ditta era stato dato proprio da quell’amministratore poi condannato e fuggito all’estero.
Bernardoni si fece eleggere amministratore e in quella veste si rivelò presto meno affabile di prima, connotandosi quale personaggio totalmente empatico, in grado di provocare negli altri la simpatia più sviscerata o una ripulsa incontenibile. Insomma, un uomo capace più di dividere che di mettere d’accordo ed infatti la litigiosità è andata di pari passo aumentando nel condominio.

Fatto sta che al successivo rinnovo della carica, si ritrovò contro una buona metà dei condomini, che elessero un altro amministratore, questa volta venne scelto un professore dall’aspetto bonario. Il professore si dimostrò tecnicamente più capace nella gestione del condominio ed i conti andarono migliorando. Ci fu un breve periodo di tranquilla amministrazione che, pur se ben condotta, scontentava un po’ tutti. I sostenitori di Bernardoni, che non perdevano occasione per dare addosso al professore. Le ditte appaltatrici, che facevano un po’ più di fatica a spuntare i prezzi migliori. Gli stessi condomini che l’avevano eletto, che sognavano un amministratore che facesse rifiorire il condominio, diventato in verità negli ultimi anni sempre più sporco e trascurato. C’era anche il problema degli immigrati che sempre più numerosi trovavano da fare lavoretti nel condominio, robe di pulizia, manovalanza ed assistenza agli anziani, che nessuno di noi vuole più fare. Gli immigrati vivono nelle cantine affittate da qualche condomino, ammassati in spazi angusti e puzzolenti. Ci fanno comodo e ci fanno anche guadagnare qualcosa, ma sono diventati tanti, troppi, cominciano a fare paura. Alcuni entrano nelle case e rubano, altri stuprano, quelli che non lavorano come vivono? Allora la fazione più tosta di condomini s’è incazzata ed ha fatto dimettere il debole professore. Si è votato di nuovo e Bernardoni è tornato a fare l’amministratore. Il primo problema che si è trovato ad affrontare è stato quello dei cassonetti della spazzatura sempre pieni e puzzolenti in alcune zone del condominio. Con piglio decisionista (e polizia a supporto) ha fatto travasare la spazzatura nei cassonetti delle zone più periferiche, dove vivono 4 gatti sfigati che si possono ben sentire la puzza senza doversi lamentar troppo. Plauso di tutti i condomini, tranne quei 4 gatti sfigati. Per gli immigrati s’è deciso di istituire delle ronde di condomini, le puttane che battevano sotto i palazzi sono state allontanate a forza, ma restano tollerate quelle che lo fanno in casa. Nonostante la sfiga che lo perseguita ogni volta che viene nominato amministratore, Bernardoni ha avviato un mucchio di nuove opere condominiali. Certo, il crollo di qualche palazzina fatiscente – ampiamente previsto – è una cosa che dispiace, specie se rimane gente sepolta sotto, ma l’importante è rinnovare il condominio.
Ora qualche pettegola dice di aver visto l’amministratore portarsi delle zoccole negli appartamenti sfitti di cui ha la disponibilità, la cosa deve essere arrivata anche all’orecchio della moglie, che ha chiesto il divorzio dopo avergli fatto una bella reprimenda pubblica. D’altro canto Bernardoni non ha mai nascosto il suo interesse per le donne, meglio se giovani e belle, e le mani sulle chiappe le allunga quando può. Molti condomini uomini lo invidiano, qualche donna gliela darebbe, se non l’ha già fatto, pur di farsi togliere qualcosina dalla bolletta e scroccare una cena in un locale di lusso. Qualcuno mormora addirittura che una delle zoccole era pure minorenne, ma sono solo voci incontrollate.
Nell’ultimo periodo a Bernardoni gli prende male ogni qual volta si sente attaccato o anche solo criticato. Va in giro con un manipolo di guardie del corpo che tengono lontani i condomini inviperiti. Minaccia denuncie e querele a destra e a manca, nonché di far tagliare acqua e luce a chi vuole ribaltare il voto democratico espresso dai condomini, avvalendosi di calunnie e diffamazioni.
Di recente aveva tentato di cambiare il regolamento condominiale, invocando mano libera nell’attuazione del suo progetto di rinnovamento del condominio, ma un tribunale, a cui si erano rivolti alcuni condomini, glielo ha bocciato. Nel frattempo sono risaltate fuori quelle storie di corruzione riguardanti la sua ditta e i vecchi amministratori, qualcuno vuole vederci chiaro e le semplici assicurazioni di Bernardoni non bastano.
Tutto questo polverone intorno all’amministratore ha nascosto l’aggravarsi delle situazioni di degrado presenti nel condomino. L’amministratore non si fida ormai più di nessuno e getta fango anche sui propri collaboratori, nel timore di essere tradito. Molti condomini s’appassionano alle vicende di Bernardoni dividendosi e litigando tra favorevoli e contrari, alcuni restano sconcertati ad osservare quest’ulteriore degrado del condominio in cui vivono.

Io penso che finché non avremo capito in quale condominio vorremmo vivere, quali differenze sono tollerabili e quali no, quanto deve crescere questo condominio, come trattare e integrare gli immigrati, quali spazi vanno recuperati. Insomma, solo quando ci saremo chiariti sul nostro futuro, si potrà trovare un amministratore che metta in pratica quanto immaginato.

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